Articoli

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La Sigea ha avviato in ambito nazionale una rassegna colturale per promuovere al cultura geologica. Lo scopo della rassegna culturale "La scienza e la tecnica raccontate" è quello di potenziare la comunicazione e la divulgazione dei temi scientifici e tecnici attraverso la presentazione di libri, scritti da scienziati e studiosi, che trattano specifici temi afferenti alla cultura delle Scienze della Terra. Gli eventi prevedono la presentazione da parte degli autori dei loro libri; ogni presentazione è
preceduta da un seminario scientifico che tratta in termini semplici e generali il tema affrontato dal libro.
Eventuali disponibilità di autori e case editrici, o segnalazioni di libri da presentare nell'ambito della rassegna "La scienza e la tecnica raccontate", potranno essere inviate a presidente@sigeaweb.it

 

EVENTI

ROMA, 13 MARZO 2020
Aula Lucchesi del Dipartimento di Scienze della Terra - Università Sapienza
Piazzale Aldo Moro - Roma


NAPOLI, 4 NOVEMBRE 2019

PAN - Palazzo delle Arti Napoli - via dei Mille, 60


CATANIA, 4 SETTEMBRE 2019

Auditorium “Concetto Marchesi” - Palazzo della Cultura di Catania
Via Vittorio Emanuele II, 221


MESSINA, 19 MAGGIO 2019

La Feltrinelli Point - Via Ghibellina, 32


ROMA, 2 APRILE 2019

Sala Convegni “Giuseppe Dalla Vedova”
Palazzetto Mattei, in villa Celimontana
Via della Navicella, 12


BARI, 28 MAGGIO 2018

Biblioteca De Gemmis - Complesso S. Teresa dei Maschi
Str. Lamberti, 3/4, Bari

 

LIBRI

 

imgTitolo: Ho preso il terremoto. Un’indagine umanitaria: la denuncia dei danni materiali e sociali in un Paese fragile.
Autore: Giulia Scandolara
Descrizione: Gli eventi sismici del Centro Italia – tra il 2016 e il 2017 – hanno lasciato segni profondi non solo sulle case, sulle bellezze artistiche, ma anche sulle persone e sul tessuto sociale di quattro regioni.
Questo libro, a quattro anni dal sisma, è un’“indagine” sulle conseguenze umane del terremoto, che -proprio come il virus- si può contrarre e il cui trauma resta per sempre. Dicono proprio così i terremotati: “Ho preso il terremoto”. Giulia Scandolara, counselor di professione, racconta con emozione questa complessa sofferenza umana. Prova a spiegare come si torna ad appartenere – a se stessi e al mondo – dopo la distruzione delle proprie certezze, la perdita di una dimora fisica ed interiore.
Ma parlare del sisma significa anche molte altre cose: in primis portare il terremoto “fuori dal cratere” e restituire così visibilità a un intero popolo “scomparso”, denunciando l’abbandono, le assurdità burocratiche, i ritardi della politica. Ma soprattutto creare una “cultura del terremoto”, fare in modo che il sisma diventi un fatto noto alla maggior parte dei cittadini. Sì, perchè l’Italia – è un dato di fatto – è un Paese sismico che fa poca prevenzione mentre, come ci insegna il Covid 19, siamo tutti soggetti a fenomeni che sfuggono al nostro controllo.
Il problema è reale, lo dicono gli esperti e le “mappe di rischio sismico”: in Italia vi sono molti più luoghi che “scricchiolano” di quanto non si creda, non solo negli Appennini. Possiamo allora convivere con il rischio sismico solo se lo conosciamo bene e siamo preparati, come in altri Paesi. Sembra quasi la trama di un romanzo storico, ma in questo caso il finale possiamo scriverlo noi: la cultura della prevenzione, in particolare per il terremoto, è infatti la strada nuova tutta da percorrere, e che porta dritto al cuore del nostro Paese. Non è solo il “cratere”, da ricostruire, ma la nostra condizione di italiani, contro la speculazione, gli abusi e per assumersi nuove responsabilità sociali.
Videopresentazione dell'autore

 

imgTitolo: Geoetica - Manifesto per un’etica della responsabilità verso la Terra.
Autore: Silvia Peppoloni, Giuseppe Di Capua
Editore: Donzelli Editore - Roma
Anno edizione: 2021
Pagine: 224
Descrizione: «La stretta relazione tra dissesto geologico e dissesto sociale sottolinea drammaticamente una disattenzione collettiva verso il territorio, che non è semplicemente il luogo dove si nasce o si vive, ma il supporto fisico delle proprie attività, una preziosa risorsa storica, emozionale, economica, e soprattutto uno dei valori fondanti dell’identità umana».

Qualsiasi disastro naturale – che sia alluvione, terremoto, incendio o epidemia – è anche un disastro umano. La natura è sempre più lo specchio del comportamento dell’uomo, del modo in cui si relaziona con i suoi simili, in cui guarda a se stesso e al futuro. Per questo è necessario innanzitutto ripensare il ruolo di chi con la natura ha un rapporto privilegiato. Chi si occupa di scienza, e in particolare chi studia la Terra, ha anche una responsabilità sociale: le sue conoscenze hanno importanti ricadute sulle comunità umane e pertanto non sono proprietà intellettuale del singolo, ma bene collettivo. Lo abbiamo visto di recente: le scelte politiche più delicate si affidano al sapere scientifico, e dunque fondamentale è la gestione etica del sapere, di un patrimonio prezioso, da curare e governare tenendo fede ad alcuni principi e doveri imprescindibili. Dalla coscienza di questa necessità nasce la geoetica, un movimento che raccoglie numerosi scienziati in tutto il mondo. Lo scopo è ridefinire l’interazione con il sistema Terra attraverso un approccio critico, scientificamente fondato, pragmatico, il più possibile distante dalle ideologie, alla luce di valori condivisi. La geoetica considera la Terra un sistema di relazioni complesse, di cui l’uomo è parte integrante e attivo modificatore dei sistemi socio-economici. Ma «cos’è che ci rende umani?», si chiede Telmo Pievani nella Prefazione al volume. Da quando è comparso sulla Terra, l’uomo non fa che modificarla a suo piacimento. Eppure, scrive Pievani, «non siamo solo invasivi, siamo anche creativi. Immaginiamo mondi nella nostra testa». Il problema è che abbiamo perso quella facoltà. Sommersi La scienza, a volte, può diventare un alibi; ai geo-scienziati sono chieste certezze, quantificazioni. Quello che bisogna esigere, però, è la capacità di immaginare, è lo sguardo ampio e lungo sul futuro, la costruzione di un’etica della responsabilità umana, individuale e collettiva, verso la Terra. Una «geoetica», che riguardi sì lo scienziato della Terra, la sua etica professionale, ma anche i decisori politici, gli attori dei media, tutti noi.
Videopresentazione dell'autore

 

imgTitolo: Eppur si muovono! Storie di uomini che hanno reso grande la geologia.
Autore: Roberto Franco
Editore: Bonanno
Anno edizione: 2019
Pagine: 144
Descrizione: Eppur si muove! Non c'è nulla di più semplice e allo stesso tempo di più complicato della scienza che corre sempre e non arriva mai. La centralità del dubbio assiso a confutare le ipotesi di partenza per tracciare la via alla sperimentazione, all'osservazione, alla verifica e l'incanto del metodo scientifico che, pur alla presenza di unanime consenso, si spinge sempre un po' più in là alla ricerca di quella comprensione profonda mossa dall'apparire, spesso felicemente inaspettato, di un nuovo dato, di una nuova teoria, di una nuova idea. Un viaggio stupefacente, lungo cinquecento anni, in compagnia d'insigni personaggi, alcuni dei quali insospettabili studiosi delle Scienze della Terra che con le loro intuizioni hanno 'segnato delle epoche' e reso grande la geologia. Una storia così avvincente che vale la pena di essere raccontata.
Videopresentazione dell'autore

 

imgTitolo: Tevere nostrum. Acqua, storia, natura, cultura.
Autore: Erasmo D'Angelis
Editore: Polistampa
Anno edizione: 2019
Pagine: 376
Descrizione: Il Tevere, laddove nasce, "è ancora poco più che un'idea" ma poi, con i suoi 405 km di corso, diventa il terzo fiume italiano per lunghezza e portata: partendo dal monte Fumaiolo, attraversa l'estremità orientale della Toscana, l'Umbria e il Lazio, bagna Roma per tuffarsi infine nel mar Tirreno. Arricchito da un florilegio di immagini suggestive, il volume narra la storia dei popoli che dall'alba dei tempi hanno condiviso le sorti e il territorio con il grande Tiber, e degli esseri viventi, animali e vegetali, che hanno animato e animano tutt'oggi le acque e le sponde del fiume. Si sofferma su aneddoti e verità dimenticate, traccia percorsi da sperimentare in prima persona, scova e rivela segreti nascosti in pagine di memorie lontane, e descrive le grandi opere di ingegneria - acquedotti, fognature, ponti, porti e fontane - di cui furono artefici prima gli Etruschi e poi i Romani. Nomi e numeri di una storia millenaria che, insieme al resoconto della continua lotta dei nostri antenati per la sopravvivenza tra piene, alluvioni e malaria, racconta l'indiscusso debito di Roma caput mundi nei confronti delle acque tiberine. Videopresentazione dell'autore

 

imgTitolo: Vulcani. Così il pianeta cambia pelle
Autore: Sabrina Mugnos
Editore: Hoepli
Anno edizione: 2019
Pagine: XIV-162 p., Brossura


Descrizione: Un libro che spiega i meccanismi e le ragioni delle attività eruttive, un fenomeno naturale che rinnova di continuo la superficie del pianeta. L'autrice mostra la doppia natura dei vulcani, distruttiva e benefica al tempo stesso: da un lato cancellano terre nel giro di poche ore, dall'altro irrorano il pianeta di minerali e gas essenziali alla sopravvivenza delle forme viventi, compreso l'uomo. I vulcani sono classificati in funzione della collocazione geografica, dello stato di attività e dalla frequenza con cui si manifesta la capacità eruttiva. Ciò consente inoltre di spiegare come si muovano reciprocamente le zolle in cui è spezzettata la superficie del pianeta, con effetti spettacolari ed esplosivi.

 

imgTitolo: Ripariamo l'Italia. Storia di terremoti e terremotati. Vittime e danni. Colpe e colpevoli. Come possiamo difenderci?
Autore: Erasmo D'Angelis
Editore: Giunti Editore
Anno edizione: 2018
Pagine: 432
Descrizione: Non c'è italiano che non abbia una qualche crudele familiarità con il terremoto. Eppure, fingiamo di vivere in un Paese virtuale e abbiamo rimosso la sismicità che ogni anno fa registrare all'INGV tra 1.700 e 2.500 scosse superiori a magnitudo 2.5, con la drammatica ciclicità di vittime e danni ogni 4,5 anni. Ma lo Stato ha sempre inseguito solo le emergenze e ha risarcito e riparato i danni con cifre colossali, abilmente oscurate nei bilanci per circa 4 miliardi di euro in media all'anno, ogni anno, dal dopoguerra ad oggi, senza mai avviare efficaci piani di prevenzione. Questo libro tratta di terremoti, mostrando i perché del rischio sismico ampiamente ignorato o sottovalutato, e l'urgenza di avviare la prevenzione e l'autoprotezione che, a differenza di altre nazioni a forte sismicità, in Italia ancora non si imparano a scuola o nei luoghi di lavoro. L'autore pone l'accento sull'illogicità di essere uno dei Paesi più industrializzati e membro del G8, ma l'unico dove ancora scosse di media potenza possono annientare intere comunità, come è accaduto a L' Aquila o ad Amatrice. Vengono ripercorse tutte le tappe della storia sismica d'Italia attraverso i terremoti che l'hanno colpita duramente e ripetutamente, dal primo disastro conosciuto in Campania del 3750 a.C., all'ultimo sisma di Ischia del 2017. E più si intrecciano storie di disastri, più si arriva alla conclusione che battere il terremoto è tuttavia possibile, spendendo cento volte meno che sopperire alle emergenze più spietate. Serve un salto culturale, recuperando lo sguardo lungo della prevenzione e lasciando al passato omissioni ed errori.

 

imgTitolo: L'Italia intatta
Autore: Mario Tozzi
Editore: Castelvecchi
Anno edizione: 2018
Pagine: 430 p., ill. , Rilegato
Descrizione: Viaggio nei luoghi italiani non alterai dagli uomini e fermi nel tempo. Un mosaico di straordinaria bellezza.

"Questo libro non è una guida di viaggio, ma un compagno di strada: coltivo l'illusione che possa farvi visitare il nostro paese anche senza muovermi da casa. E farvi osservare con altri occhi ciò che pensavate di avere già visto."

Spesso ci viene raccontata un'Italia bellissima, l'Italia dei grandi siti archeologici, delle innumerevoli città d'arte e delle terme monumentali. Un paese meraviglioso che, nei secoli passati, i figli dell'aristocrazia europea eleggevano a meta del loro Grand Tour, finendo invariabilmente per innamorarsene. Altre volte, invece, l'immagine più diffusa è quella di un'Italia sfigurata, che nel continente vanta il triste primato del più alto consumo di suolo, e dove l'inestimabile patrimonio naturale e culturale viene sfregiato, distrutto o svenduto. Qual è, dunque, il vero volto del nostro paese? Probabilmente né l'uno né l'altro, perché l'Italia è un incredibile mosaico, ricomposto così tante volte da renderne irriconoscibile il disegno originario, ma nel quale affiorano, in mezzo a centinaia di orrori, tessere di vivida bellezza, qualcuna ancora magicamente intatta. È alla scoperta di questi luoghi, ultime testimonianze di una natura incontaminata ormai in via di estinzione, che Mario Tozzi conduce il lettore, in un emozionante viaggio verso mete che, per la loro inaccessibilità alle auto, sono finora miracolosamente scampate all'assalto del turismo di massa. Dal ghiacciaio dell'Adamello alle Alpi liguri, dall'isola di Montecristo alle Eolie, passando per la Barbagia, l'Aspromonte e le faggete della Marsica, dove l'orso combatte la sua disperata lotta per la sopravvivenza, il percorso si snoda lungo i sentieri meno battuti, al ritmo lento e silenzioso dei passi, il solo che consenta di godere delle mille sfumature cromatiche di un bosco, di cogliere il fuggevole passaggio di un animale selvatico e di leggere la storia del territorio impressa nelle rocce. Ma intatti, per l'autore, sono anche quei luoghi in cui le opere dei suoi antichi abitanti hanno mantenuto l'originario splendore, resistendo al tempo e all'invadenza di una dissennata urbanizzazione: i Sassi di Matera e l'ingegnoso sistema di raccolta delle acque piovane, le camere dello scirocco, geniale esempio di climatizzazione ante litteram nelle viscere di Palermo, la spettacolare Napoli sotterranea, un grembo accogliente e sicuro nel quale tanti partenopei trovarono rifugio durante i bombardamenti aerei dell'ultima guerra, o lo stupefacente sottosuolo di Roma, 5000 chilometri di condotti fognari risalenti probabilmente agli Etruschi. Un'Italia «intatta», quindi, per il momento esiste ancora: imparare a conoscerla è l'unico modo non solo per riappropriarsene ma per sentire la responsabilità e il dovere di conservarla, in quanto traccia delle profonde radici di un'identità culturale e di una storia che sono il vero bene da lasciare in eredità alle generazioni future.

 

imgTitolo: Sotto i nostri piedi. Storie di terremoti, scienziati e ciarlatani
Autore: Alessandro Amato
Editore: Codice
Anno edizione: 2016
Pagine: 238
Descrizione: Dopo ogni terremoto c'è sempre qualcuno che lo aveva previsto: i Maya, la zia Santuzza, il cane del vicino. I previsori non si fidano della scienza, ma credono che i rospi scappino prima dei terremoti, che la Nato e le trivelle possano scatenarli, che gli scienziati sappiano prevederli ma non lo dicano perché odiano vincere i premi Nobel. Per orientarsi in ouesto groviglio di scienza e pseudoscienza, "sotto i nostri piedi" ci accompagna in un viaggio attraverso la storia dei terremoti e dei tentativi di prevederli, costellata da pochi acuti e tanti fallimenti. Storie di scienziati e filosofi (da Aristotele a Kant), di terremoti e terremotati (dalla Cina alla Russia, dalla California all'Aquila), di bizzarre teorie e personaggi pittoreschi. Fino al più recenti passi avanti compiuti dalla ricerca sismologica, che se non consentono ancora la previsione dei terremoti ci offrono però la conoscenza e gli strumenti per una fondamentale riduzione del rischio.

 

imgTitolo: La fondazione delle città
Autore: Giuseppe Gisotti
Editore: Carocci Editore
Anno edizione: 2016
Pagine: 560
Descrizione: Il libro analizza le preferenze insediative che hanno determinato le fondazioni delle città più importanti dall’antichità a oggi, nonché il loro sviluppo urbanistico. Rilievi e pianori, porti naturali ben riparati, territori ricchi di risorse naturali e geologiche orientarono le scelte dei fondatori di Uruk, Roma, New York, mentre alluvioni, frane, terremoti furono tra le cause del declino e dell’abbandono di Leptis Magna, Sibari, Paestum. Nella prima parte sono descritte le principali motivazioni delle scelte insediative: abbondanza di risorse necessarie per la sopravvivenza, quali acqua, suoli fertili, idonei materiali da costruzione, ma anche stabilità dei terreni di fondazione, assenza di rischi naturali e, in particolare, geologici, oltre a caratteristiche favorevoli, quali foce dei fiumi per un facile attracco e riparo o ubicazioni naturali fortificate. La seconda parte comprende una ricca selezione di casi di studio, relativi a diversi continenti, epoche e contesti geografici, che dimostrano come non solo i coloni in cerca di terre da coltivare, ma anche i generali per i loro accampamenti militari (dove poi sarebbero sorte delle città) considerassero scrupolosamente le caratteristiche naturali del sito prima di ritenerlo idoneo per i loro insediamenti.

 

imgTitolo: Il meteorite e il vulcano. Come si estinsero i dinosauri
Autore: Aldo Piombino
Editore: Altravista
Anno edizione: 2015
Pagine: 264
Descrizione: Come si estinsero i dinosauri? Perché non possiamo imputare la loro estinzione alla caduta di un meteorite? A cosa è dovuta la catastrofe della fine dell'era Mesozoica e quale ruolo hanno svolto le gigantesche e particolari eruzioni vulcaniche che erano in corso all'epoca? Nel saggio Aldo Piombino analizza, sotto un profilo essenzialmente geologico, le ipotesi scientifiche sull'estinzione dei dinosauri che dagli anni ottanta ad oggi alimentano il dibattito tra studiosi, offrendoci un testo per accademici e ricercatori ma adatto anche ad appassionati della materia. Dal tempo geologico alle estinzioni di massa, dalle Grandi Province Magmatiche ai dinosauri, dalle estinzioni dell'era mesozoica agli accadimenti che le hanno accompagnate alla fine del Cretaceo sino al confronto delle diverse ipotesi scientifiche sull'estinzione dei dinosauri una combinazione di erudizione e senso narrativo per un testo chiaro e piacevolmente scorrevole.

 

imgTitolo: Top secret Bari, 2 dicembre 1943. La vera storia della Pearl Harbor del Mediterraneo
Autore: Francesco Morra
Editore: Castelvecchi
Anno edizione: 2014
Pagine: 139
Descrizione: "Completamente pieno": è la mattina del 2 dicembre 1943 quando un ricognitore tedesco comunica alla base che il porto di Bari è gremito di navi. Allo Stato maggiore della Luftwaffe in Italia non aspettano altro. La sera stessa 105 bombardieri tedeschi Ju 88 attaccano l'obiettivo cogliendo di sorpresa le difese alleate: alla fine del bombardamento si conteranno 17 navi distrutte e il porto resterà inutilizzabile per molte settimane. Ma non è finita: centinaia di marinai alleati e italiani cominciano a manifestare eritemi sulla pelle, bruciature agli occhi, problemi respiratori. Molti iniziano inspiegabilmente a morire tra lo sconcerto dei medici. Perché? Cosa sta accadendo? C'è un segreto militare che si cela dietro questi decessi? Una commissione d'inchiesta, istituita dal generale Dwight D. Eisenhower, rivela una verità sconvolgente: un mercantile americano classe Liberty, la John Harvey, con un carico top secret, è esploso nel porto con centinaia di tonnellate di bombe all'iprite a bordo. I gas velenosi si sono diffusi nell'aria e mescolati all'acqua di mare. Quel che ne segue è un misto di orrore, confusione e reticenze in nome del segreto militare. Perché tanti misteri su quel carico di iprite? Perché l'incidente di Bari, sostiene l'autore, poteva costituire un precedente per i tedeschi, la scusa per l'impiego dei gas chimici durante lo sbarco in Normandia.

 

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